Molti lavori di Cosimo Veneziano rappresentano una personale rilettura delle effigi del passato: “in ogni lavoro cerco di concentrare l’attenzione su frammenti di storie sconosciute, sottolineando il processo di trasformazione e di rifiuto”. L’archivio diventa lo scheletro su cui costruire molte opere “monumentali o pubbliche”, diventa elemento per raccontare la memoria storica: civile o privata, di un singolo o di una comunità. Cogliendo gli aspetti anche più marginali di una storia, ne riesce a restituire la monumentalità. È dalla polvere del passato che costruisce un’opera. Esprime una speranza, dove la parzialità della forma, rendono ancora più urgente e significativo l’intervento progettuale.
Le opere di Cosimo Veneziano non intendono dare risposte certe o celebrare un momento storico, ma riflettere su quei valori del passato che adesso sembrano in qualche modo esauriti per porsi nuove questioni, aprire dei nuovi varchi “rubandone” alcuni lacerti; l’artista trascende così i confini di quello che la scultura un tempo ha rappresentato.