12 ottobre 2019, MAXXI, Museo delle Arti del XXI Secolo, Roma
La performance musicale The Fragment as a Proverb invita a riflettere sulla memoria personale e collettiva attraverso diversi frammenti di canzoni pop. Nel nostro mondo tecnologizzato, le canzoni registrate sono diventate accessibili a tutti, e proprio per il fatto che vengono continuamente trasmesse sono entrate a far parte della nostra memoria collettiva. Agnès Jaoui, la sceneggiatrice del film Alain Resnais “Parole, parole, parole…” (On connait la chanson, 1997), una volta ha raccontato che raccogliendo canzoni popolari per i film, frammenti delle stesse sono diventati proverbi. Secondo lei, i luoghi comuni crescono nelle parole delle canzoni popolari e sintetizzano i sentimenti e, al contempo, li impoveriscono. Kristina Inčiūraitė per questa performance amplifica il depauperamento delle emozioni impiegando lacerti di canzoni, mormorati o fischiati. Vari brani musicali sono intonati dai cantanti singolarmente: i partecipanti selezionano in modo casuale le persone del pubblico, e mormorano all’orecchio brani pop, mentre il resto dei presenti, nella penombra, attende il proprio momento di intimità. Questa relazione intima che si viene ad instaurare tra il cantante e lo spettatore viene amplificata proprio per il rapporto unirelazionale: la melodia diviene un mezzo per sollecitare emozioni e memorie.
Nella seconda parte, la famosa fischiatrice giapponese Mariko Takagi fischia frammenti di canzoni americane che sono divenute popolari in Giappone, mentre saranno proiettate fotografie personali della stessa Takagi. La proiezione ci racconta delle contraddizioni e delle ipocrisie della cultura americana che ha influenzato la società giapponese dopo la Prima Guerra Mondiale, lasciando loro solo delle false speranze.
La performance si è svolta presso il Centro Archivi del MAXXI – Museo Nazionale delle del XXI secolo, in occasione della 15a Giornata del Contemporaneo e ha visto la partecipazione della fischiatrice giapponese Mariko Takagi, del Maestro del Coro Massimiliano Tonsini e degli Allievi della Cantoria dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.