L’esposizione vuole evidenziare come l’utilizzo del corpo e della parola vengano per la prima volta impiegati come strumento di lotta per conquiste politiche e artistiche. L’esposizione si snoda attraverso un percorso che mette in luce i procedimenti creativi delle artiste attive dal 1965 sino ai giorni nostri, in Italia e in Lituania. Le installazioni, i video, le performance, le fotografie, i collage realizzati con ritagli di giornali, i manifesti e i libri esposti delineano l’immagine di un’arte totale, creando punti di vista inediti da cui osservare la multiforme compenetrazione fra immagine, segno verbale e segno grafico.
Una sezione della mostra inoltre è stata interamente dedicata alla produzione di libri d’artista, libri oggetto, volantini, riviste e manifesti, strumenti necessari per distinguere i diversi approcci dimostrati dalla componente femminista del movimento italiano e di quello lituano. Durante il periodo della mostra sono stati realizzati eventi legati all’approfondimento dell’argomento, tavole rotonde, proiezioni di film e video e una serie di performance storiche delle più rappresentative artiste del movimento.