Il progetto Pachamama Concrete di Guendalina Salini è nato durante una residenza realizzata nell’ambito della piattaforma europea MagiC Carpets, durante la quale l’artista ha avviato una lunga ricerca nella periferia ovest della città, nel quartiere Corviale. L’artista fa un lavoro di ascolto del luogo cercando di andare oltre l’immagine stereotipata della moderna periferia e ritornando a una concezione circolare e mutuale del tempo e dello spazio. Tutte le opere in mostra da AlbumArte evidenziano un duplice aspetto contrastante che rimanda tanto alla fragilità quanto alla forza del quartiere. Agile e sorprendente, infestante e mescolante, indomito e nomade, primitivo e selvatico sono alcuni degli aggettivi che l’artista associa ai grandi disegni realizzati a penna durante la sua residenza.
Guendalina Salini realizza una passeggiata sonora per gli edifici di Corviale accompagnata da una traccia costruita con le voci degli abitanti del quartiere. L’audio, realizzato in collaborazione con il sound designer Marco Stefanelli, diventa quindi il fil rouge che connette il percorso espositivo. In mostra è presente anche un video evocativo dell’immanenza e della trascendenza del luogo, con musiche originali di Federico Pascucci e esecuzione di Giulia Anita Bari, Carla González, Ambra Chiara Michelangeli, Federico Pascucci, Marco Zenini. Attraverso installazioni sonore, video e disegni, l’artista porta a interrogarci sulla nostra realtà politica, culturale e morale, esplorandone i limiti.
Ph. ©Alessandra Trucillo Courtesy Albumarte
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