IN POTENZA SONO TUTTO

Un progetto di Cecilia Luci
A cura di Benedetta Carpi De Resmini

23 gennaio 2019 alle ore 18.30, Casa Internazionale delle Donne

In potenza sono tutto è un progetto dell’artista Cecilia Luci realizzato grazie al sostegno della Casa Internazionale delle Donne e dell’UDI – Unione Donne Italiane. Il progetto nasce da un lavoro che l’artista ha condotto per tre anni attraverso l’incontro con le detenute delle carceri italiane, in particolare di Rebibbia, con l’obiettivo di confrontare donne con un passato doloroso, vittime di una società che non ha saputo comprenderle e aiutarle.

Come sottolinea la curatrice Benedetta Carpi De Resmini:La volontà dell’artista è quella di promuovere una riflessione e stimolare l’opinione pubblica sul tema gravoso della detenzione, indagando l’aspetto più intimo delle detenute attraverso l’ingresso in un luogo che, essendo apparentemente inaccessibile (il carcere), risulta metaforico dell’altrettanto apparentemente inaccessibile animo umano”.

I volti delle donne del carcere sono posti al fianco di quelli delle monache che hanno abitato nel complesso del Buon Pastore. Luogo di reclusione e penitenza, il complesso fu il primo carcere femminile istituito dallo stato della Chiesa. Il progetto racconta due storie – una passata e l’altra presente – che si incontrano. Donne dal passato turbolento a cui viene data nuova vita attraverso una nuova immagine sono accostate ai nomi di quelle donne che non ce l’hanno fatta, barbaramente uccise dai propri compagni, mariti e dagli uomini ad esse vicine.

In Potenza sono Tutto è un lavoro sul luogo e sulla memoria: quattro proiezioni fotografiche e una performance rievocano le donne detenute e le monache-custodi dell’Istituto Carcerario, riattivando così la storia insita nel luogo e riportando alla luce i fatti accaduti nell’800, quando il convento imprigionava le donne sottratte alla società.

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